CPB e dichiarazione integrativa: da chiarire l’aspetto delle eventuali sanzioni
Il DL n 6 del 14 novembre pubblicato in GU dello stesso giorno ha previsto una riapertura dei termini per il CPB concordato preventivo biennale.
Bisogna evidenziare che la norma prevede che tale possibilità sia concessa ai soli soggetti ISA ed esclude invece i soggetti forfettari.
Il decreto ha fissato le condizioni per accedervi, creando però il problema delle eventuali sanzioni per chi aderisce tardivamente presentando, come previsto, una dichiarazione integrativa.
Riepiloghiamo il perimetro della norma.
CPB e dichiarazione integrativa: da chiarire l’aspetto delle eventuali sanzioni
Il nuovo decreto approvato dal Governo e pubblicato in gu ufficiale quindi già in vigore prevede per i soggetti ISA che abbiano regolamente presentato la dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre, la possibilità di accedere tardivamente, ed entro il 12 dicembre prossimo al Concordato preventivo biennale.
Tale possibilità è concessa presentando una dichiarazione integrativa che però non contenga:
- una riduzione dell’imponibile o dell debito d’imposta,
- né aumenti il credito rispetto alla dichiarazione originaria.
Ci si domanda pertanto se tale dichiarazione sia o meno accompagnata dal pagamento di sanzioni, aspetto che probabilmente verrà a breve chiarito dalle Entrate.
Nell'attesa evidenziamo che la possibilità rivolta esclusivamente ai soggetti ISA consiste in pratica nella eventuale compilazione del Quadro P del modello ISA per l'adesione al CPB.
Si tratterebbe quindi di una dichiarazione integrativa in qualche modo neutra che non dovrebbe comportare sanzioni.
L'opzione è consentita solo se non ci sia un gettito per il contribuente invariato.
Nella relazione illustrativa al decreto è evidenziato il concetto che la possibilità è concessa a condizione che nella dichiarazione integrativa presentata (…) non siano indicati un minor imponibile.
Quindi tale dichiarazione integrativa sarebbe esclusivamente funzionale alla tardiva adesione al CPB e non precluderebbe ulteriori integrative volte ad esempio a correggere errori commessi dal contribuente.
Si attendono in merito chiarimenti delle Entrate.