Immobili occupati abusivamente: la Consulta apre la possibilità di chiedere rimborso IMU
Dopo che la Legge di Bilancio 2022 ha stabilito che non è dovuta l'IMU su proprietà che sono state occupate abusivamente, ora i proprietari hanno anche la possibilità di richiedere il rimborso dell'IMU pagata in precedenza. Questo diritto è stato confermato da una sentenza della Corte Costituzionale, applicabile anche agli anni precedenti al 2023.
Esenzione dall’IMU dal 2023
La legge di Bilancio del 2022 (art. 1, comma 81, legge 197/2022) ha previsto che, a partire dal 1° gennaio 2023, sono esenti dall'IMU gli immobili che non sono né utilizzabili né disponibili per i proprietari, a condizione che sia stata formalizzata una denuncia presso le autorità giudiziarie per i reati specificati negli articoli 614, secondo comma, o 633 del codice penale, per
- violazione di domicilio (articolo 614, secondo comma, codice penale);
- invasione di terreni o edifici (articolo 633, codice penale);
- occupazione abusiva per la quale sia stata presentata denuncia o iniziata l' azione giudiziaria penale.
Per ottenere questa esenzione, i proprietari devono inviare una notifica telematica al comune, seguendo le procedure che saranno definite da un futuro decreto del Ministro dell'Economia. Una notifica simile deve essere inviata anche quando le condizioni per l'esenzione cessano di esistere. Anche se il decreto attuativo non è stato ancora pubblicato, il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha chiarito che l'esenzione è valida anche senza il decreto, che riguarda solo la procedura di dichiarazione.
I contribuenti che hanno ottenuto l'esenzione per il 2023 devono quindi presentare la dichiarazione IMU esclusivamente online entro il 30 giugno 2024.
Inoltre chi ha trovato la sua proprietà occupata abusivamente può richiedere il rimborso dell'IMU pagata in passato in base alla sentenza della Corte Costituzionale del 18 aprile 2024.
La sentenza della Corte Costituzionale
La Corte Costituzionale con la sentenza n. 60 del 18 aprile 2024, ha dichiarato incostituzionale l'articolo 9, comma 1, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, per non aver escluso dall'IMU gli immobili occupati abusivamente per i quali è stata presentata una denuncia tempestiva.
La questione è stata sollevata dalla sezione tributaria della Corte di Cassazione a causa di una violazione dei principi di equità fiscale, capacità contributiva, ragionevolezza e protezione della proprietà privata.
La Corte ha riconosciuto che, in queste situazioni, non si può considerare il proprietario in grado di sfruttare economicamente l'immobile e quindi non deve essere soggetto a tassazione su una proprietà effettivamente non fruibile.
Effetto retroattivo della sentenza e possibilità di chiedere il rimborso
La sentenza ha esteso retroattivamente l'applicabilità delle norme introdotte dal 2023.
Pertanto, chi ha pagato l'Imu sugli immobili occupati abusivamente, può presentare una richiesta di rimborso per l'IMU pagata ingiustamente.
La richiesta deve rispettare i termini di prescrizione dei tributi locali, che sono di cinque anni dal pagamento, come specificato dall'articolo 1, comma 164, della legge n. 296/2006. Questo significa che quest'anno i proprietari possono richiedere il rimborso per gli IMU pagati dal 2019 in poi.