Stop cessione bonus edilizi: cosa possono fare le banche per i crediti incagliati
In data 2 marzo, il Direttore delle Entrate Ernesto Maria Ruffini in audizione in Commissione Finanza della Camera, espone le possibilità da parte di Banche e Assicurazioni di assorbire i crediti incagliati da bonus edilizi.
Con una relazione di 25 pagine il Direttore riepiloga le novità introdotte dal DL n 11/2023 sulla cessione dei crediti da bonus edilizi e specifica che: “Esaminando i dati dei modelli F24 presentati nel 2022, risulta che le banche hanno versato 20,4 miliardi di euro di tributi e contributi, che possono ragionevolmente ritenersi ricorrenti e hanno utilizzato in compensazione crediti per complessivi 3,7 miliardi di euro, altrettanto ricorrenti (diversi dai bonus edilizi). Pertanto, considerando le rate dei bonus edilizi attualmente a disposizione delle banche per il 2023, pari a circa 9,5 miliardi di euro, risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per circa 7,2 miliardi di euro su base annua (debiti ricorrenti 20,4, meno rata anno 2023 bonus edilizi 9,5, meno crediti ricorrenti 3,7)”.
Ipotizzando di usare la stessa metodologia per gli anni successivi, le banche avrebbero una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi su base annua, in media, pari a:
- 6,9 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 (debiti ricorrenti 20,4, meno rata media anni 2024/2026 bonus edilizi 9,8, meno crediti ricorrenti 3,7)
- 15 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2031 (debiti ricorrenti 20,4, meno rata media anni 2027-2031 bonus edilizi, 1,7 meno crediti ricorrenti 3,7).
La capienza si riferisce all’intero sistema bancario e, quindi, risulta differenziata con riferimento alle singole banche.
Scarica qui il documento con l'analisi completa delle Entrate sui numeri dei bonus edilizi e superbonus.
Crediti incagliati da superbonus: riepilogo del dibattito in corso
Ricordiamo che con un comunicato stampa il MEF informava del tavolo tecnico svoltosi in data 22 febbraio presso il ministero dell’economia e delle finanze e presieduto dal viceministro Maurizio Leo, sulle misure in materia di bonus edilizi approvate il 16 febbraio.
In particolare, la riunione è stata occasione per proseguire in un clima propositivo il confronto tra governo e associazioni di categoria sulle possibili soluzioni, già emerse nell’incontro avvenuto nei giorni scorsi a Palazzo Chigi, per sbloccare i crediti fiscali rimasti incagliati.
Erano presenti alla riunione, oltre ai rappresentanti del Mef, la Presidenza del Consiglio, Mase, Mimit, Mit, Agenzia delle entrate, Cdp, Sace e le associazioni Abi, Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza Cooperative italiane, Confartigianato, Cna, Confimi, Rete professioni tecniche, Casartigiani, Confcommercio, Confassociazioni e UPPI.
In discussione le proposte per gestire alcuni effetti legati al periodo transitorio di applicazione tra la precedente e la nuova normativa, nonché quelle relative a determinati settori come il sismabonus e l’edilizia popolare.
Ricordiamo inoltre che in data 20 febbraio si era svolto il tavolo tecnico tra Governo e Associazioni di categoria per un confronto sul Decreto n 11/2023 in vigore dal 17 febbraio contenente lo stop alle cessioni dei bonus edilizi (Leggi qui l'approfondimento sullo stop alle cessioni).
Vediamo in sintesi, secondo le anticipazioni, le ipotesi più accreditate risultanti dell'incontro tra Governo e le seguenti associazioni di categoria: Confindustria, Ance, Confedilizia, Confapi, Cna, Confartigianato , Alleanza cooperative.
Già da tempo ABI e ANCE avevano proposto di agire sugli F24 in pancia alle banche.
Ora, dopo il confronto tra le parti, pare che le compensazioni destinate a riaprire il mercato dei crediti d’imposta prodotti dai bonus edilizi si concentreranno sugli F24 delle imprese e delle banche.
Parrebbe che saranno escluse dalla compensazione i contributi e le tasse delle famiglie, che continueranno a seguire la loro strada tradizionale.
Per giungere ad una rapida soluzione è in atto un confronto tra Banche ed Esecutivo sulla ipotesi di partire dalle tasse a carico degli istituti di credito.
Questa ipotesi è stata più volte motivata dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti come soluzione per offrire una risposta al problema in tempi rapidi.
Si dovrebbe avviare subito le compensazioni tramite gli istituti di credito, per poi allargare ai cassetti fiscali delle imprese.
Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha specificato la volontà della aziende di una assunzione di responsabilità e tra gli strumenti possibili per far incontrare domanda e offerta di crediti parla della creazione di una piattaforma digitale unica per gli scambi fra privati.
E' bene sottolineare che i calcoli relativi ai possibili impatti sui saldi di finanza pubblica sono ancora in corso nella speranza che siano disponibile per gli annunciati tavoli tecnici previsti per le prossime ore.
Ricordiamo infine che dopo il tavolo tecnico del 20 febbraio il Governo ha diffuso una nota sulla pagina della Presidenza del Consiglio con la quale il Ministro Giancarlo Giorgetti ha confermato la determinazione a porre rimedio agli effetti negativi della cessione del credito correlata ai bonus edilizi.
In particolare, partendo dal decreto legge n 11/2023 il Governo ribadisce il suo impegno a trovare le soluzioni più adeguate per quelle imprese del settore edilizio che hanno agito correttamente nel rispetto delle norme.
Tale situazione, specifica la nota del 20 febbraio, che l’Esecutivo Meloni ha ereditato riguardante i cosiddetti ‘crediti incagliati’ (cioè i crediti maturati e che il sistema bancario ha difficoltà ad assorbire), verrà esaminata al più presto in un secondo tavolo tecnico al quale saranno presenti i rappresentanti delle associazioni di categoria oggi intervenuti. Nel tavolo tecnico saranno individuate norme transitorie al fine di fornire soluzioni nel passaggio dal regime antecedente al decreto legge a quello attuale, tenendo conto della situazione delle imprese di piccole dimensioni e di quelle che operano nelle zone di ricostruzione post-sisma.
Il Governo ribadisce, come già illustrato al termine del Consiglio dei Ministri, la permanenza dei bonus per l’edilizia nella forma delle consuete detrazioni d’imposta dalla dichiarazione dei redditi
Infine, si ricorda che al termine dell'incontro la presidente ANCE si è detta molto soddisfatta ed ha dichiarato alla stampa:
"Siamo soddisfatti. Abbiamo trovato un confronto franco, una apertura e anche una grande consapevolezza da parte del governo sul fatto che vanno sbloccati i crediti pregressi: una apertura sugli F24, che era una proposta nostra e dell’Abi, e un tavolo tecnico immediato anche per il futuro".